venerdì 24 luglio 2009

THANK YOU

“Twenty years from now you will be more disappointed by the things you didn’t do than by the ones you did. So throw off the bowlines, sail away from the safe harbor. Catch the trade winds in your sails. Explore. Dream. Discover.”
Mark Twain

Grazie Australia.

Grazie per avermi fatto capire cosa significano rispetto e multiculturalità;

Grazie perché ora so distinguere ciò che è inutile da ciò che è futile, ciò che è indispensabile da ciò che è superfluo;

Grazie per avermi insegnato a guardare in alto mentre cammino;

Grazie per avermi fatto emozionare con i tuoi cieli infiniti, le tue nuvole dalle mutevoli mille forme e colori, i tuoi tramonti che nessuna cartolina o fotografia potrà mai ritrarre con la stessa intensità con cui sono impressi nei miei occhi;

Grazie perché ora so che la lingua non è un ostacolo all’amore;

Grazie perché ogni mattina in questi ultimi quindici mesi mi sono svegliata felice senza nessuna ragione apparente se non per il fatto stesso di essere al mondo;

Grazie perché mai prima d’ora mi ero resa conto di quanto fossi fortunata;

Grazie perché ancora una volta ho avuto la conferma che si può cambiare la propria vita in qualunque momento e la si può rendere straordinaria;

Grazie per gli ostacoli che mi hai fatto incontrare lungo il mio viaggio, per avermi messo alla prova e avermi dato sicurezza in me stessa;

Grazie per aver stravolto la mia concezione spazio-temporale;

Grazie per avermi costretto ad adattarmi a situazioni difficili e talvolta paradossali;

Grazie per non avermi mai fatto sentire sola anche quando lo sono stata;

Grazie per avermi mostrato cosa vuol dire vivere in una società civile e per avermi reso consapevole di quanto, a malincuore, noi se siamo ormai distanti;

Grazie perché ora so quali sono le piccole cose che possono rendere meravigliosa ogni singola giornata e farò di tutto per regalarle a chiunque le vorrà condividere;

Grazie perché stare lontana da casa mi ha permesso di distinguere con chiarezza i veri amici da quelli falsi;

Grazie perché lungo il cammino ho incontrato persone a cui sono bastati un mio abbraccio o un mio sorriso per sentirsi meglio;

Grazie perché ora so che non potrei mai vivere una vita lontano dalla mia famiglia;
Grazie per avermi sempre fatta sentire a casa;

Grazie perché non mi sveglierò mai più di malumore;

Grazie perché mentre scrivo tutto ciò la mia vista si annebbia, lo schermo diventa una serie di righe nere su uno sfondo bianco e le lacrime scendono lungo le mie guance, le lacrime di chi ha raggiunto la consapevolezza che la vita è meravigliosa, che la “mia” vita è meravigliosa.

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